Sindrome dell'occhio secco nel bambino
L’uso eccessivo dello smartphone (oltre 3 ore al giorno) è risultato il fattore di rischio più significativo
Che cosa è
Smartphone e tablet oggi sono diventati due strumenti molto richiesti dai bambini. Ormai all’età di 3-5 anni 4 bambini su 5 sanno già usare il cellulare dei genitori e l’11% dei bambini di 10-11 anni ne possiede uno tutto suo. Questi comportamenti espongono i più piccoli al rischio di soffrire della sindrome dell’occhio secco (DED), come prova uno studio coreano condotto nel 2016 sui fattori di rischio e protettivi associati alla DED pediatrica in relazione all’uso di smartphone e tablet.1
Il lavoro, pubblicato su BMC Ophthalmology, ha valutato le abitudini di oltre 900 bambini di 7-12 anni, con e senza diagnosi di DED, sottoponendoli ad esami oculistici e, insieme ai genitori, ad un questionario sull’uso di videoterminali, attività outdoor, istruzione e punteggio del modified ocular surface disease index (OSDI).
L’uso eccessivo dello smartphone (oltre 3 ore al giorno) è risultato il fattore di rischio più significativo associato alla DED rispetto all’impiego di altri videodispositivi (TV e computer), mentre un aumento dell’attività outdoor si è dimostrata un fattore protettivo contro la DED pediatrica. I sintomi della DED aumentavano col crescere dell’età, mentre miglioravano dopo 4 settimane di sospensione dell’uso dello smartphone.
In Italia il 25% degli over 50 soffre di occhio secco, percentuale che sale fino al 90% per le donne in menopausa. L’aumento nella popolazione pediatrica della DED associata all’uso eccessivo di dispositivi elettronici e l’esacerbazione dei sintomi con la crescita sono due fattori che fanno predire, per la vista, un futuro di maggiore “siccità”.